immagine Ernani

Programma
"Estaciones Porteñas"
"Oblivion"

Pianoforte Riccardo Bisatti
Violino Anna Molinari
Violoncello Lucia Molinari
Coreografia Giuliano De Luca
Ballerini Rocco Ascia, Alice Colombo


Sulle note di A. Piazzolla si ripercorre l’evoluzione di una coppia di amanti che vive la propria relazione come il riproporsi delle stagioni.
Un ciclo di emozioni ed eventi sommergono i due danzatori in un turbine di sensazioni che, avvolte nella sensualità del tango, portano lo spettatore a immedesimarsi nell’avvincente emotività dei due protagonisti.


Le Estaciones Porteñas (Quattro stagioni di Buenos Aires) del compositore argentino Astor Piazzolla rappresentano una raccolta di quattro composizioni basate sul genere del tango, originariamente concepite e trattate come composizioni individuali, per poi venir raggruppate in una suite solo successivamente.
Originariamente scritte per quintetto con violino, pianoforte, chitarra elettrica, contrabbasso e bandoneón, nell’arrangiamento di José Bragato trovano una ricca elaborazione che mette in luce le caratteristiche ora cantabili ora ritmiche dei tre strumenti.
L’aggettivo porteño, letteralmente “uomo di porto” è per estensione indicativo dei nativi di Buenos Aires, capitale argentina, che diviene l’esplicita ambientazione geografica delle stagioni.
Ricche di elementi propri del tango, seducente danza argentina, a cui si accostano tecniche di natura contrappuntistica classica, ampie e cantabili melodie, armonizzazioni e ritmi dal sapore jazz, la commistione di stili rende le Estaciones composizioni di grande suggestione.
La struttura interna di ogni brano, suddiviso in una sezione veloce-lenta- veloce e alcune allusioni melodiche, rendono esplicito il legame con le celebri Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi.
Letteralmente “oblio”, Oblivion, è un tango nuevo dalla natura sospesa, introspettiva e struggente, originariamente composto per il film “Enrico IV” di Marco Bellocchio, è qui proposto nell’arrangiamento per trio di José Bragato.
Si tratta di un breve brano commovente e nostalgico in cui il lento ritmo della milonga (genere musicale e danza dell’Uruguay, considerato l’antenato del tango) lasciano spazio allo sviluppo di una malinconica melodia d’amore e di tristezza.