SORDEVOLO. L’OPERA, CHE PASSIONE!
AIDA
Anfiteatro Giovanni Paolo II, Sordevolo (Biella)

Musica di GIUSEPPE VERDI
Libretto di Antonio Ghislanzoni

Direttore Marco Alibrando

Regia Alberto Jona
Scene Matteo Capobianco
Luci Ivan Pastrovicchio

Aida Mary Elizabeth Williams(5-12 Luglio)/Serena Farnocchia(6-13 Luglio)
Radamès Gabriele Mangione(5-12 Luglio)/ Jason Kim (6-13 Luglio)
Amneris Paoletta Marrocu(5-12 Luglio)Gosha Kowalinska(6-13 Luglio)
Amonasro Gustavo Castillo
Ramfis Stefano Paradiso

Orchestra Filarmonica Italiana
Schola Cantorum San Gregorio Magno
Maestro del Coro Alberto Sala

Produzione Fondazione Teatro Carlo Coccia di Novara in collaborazione con Città di Sordevolo, Associazione Teatro Popolare di Sordevolo

Mettere in scena un’opera nell’Arena di Sordevolo è una esperienza entusiasmante e unica.
Opera, che Passione!, il progetto ideato dal Teatro Coccia di Novara nel 2023, trasforma l’Arena di Sordevolo in un teatro d’opera a cielo aperto che condivide sacre rappresentazioni e melodrammi sullo stesso palcoscenico. Il progetto ha però una specificità che ne fa un unicum, cioè quella di legarsi al territorio e alla gente di Sordevolo e reinventare ogni volta quel gesto teatrale antico che vede nelle sacre rappresentazioni il coinvolgimento e l’agire dell’intera popolazione di un paese. I Sordevolesi dunque non sono solo spettatori fra il pubblico ma salgono sul palco, diventando attori, comparse, figuranti nella messinscena operistica, proprio come lo diventano ogni volta che il Teatro della Passione va in scena.
Questo è il punto di partenza che ha mosso la felice messinscena di Nabucco nel 2023 e questo sarà il punto di partenza di “Aida” che andrà in scena a luglio 2024. Questo unicum obbliga dunque a trovare una strategia, ogni volta diversa, che leghi l’opera al contesto in cui si va a lavorare. E incredibilmente per Aida c’è. E ha un nome e cognome: Ernesto Schiaparelli, sommo egittologo che diresse dal 1894 alla morte nel 1928 il Museo Egizio di Torino, nato nel 1856 a Occhieppo Inferiore, cioè a 3 chilometri da Sordevolo. Questa vicinanza inaspettata fra Egitto e Biellese fa riaffiorare in modo prepotente tutta una serie di temi presenti in Aida che legano l’opera alle ragioni della commissione a Verdi e al racconto di Auguste Mariette, anch’egli egittologo di fama, che fornì il soggetto dell’opera: egittomania, esotismo ma anche colonialismo culturale. Il capolavoro verdiano abiterà dunque una immaginifica Wunderkammer tardo-ottocentesca, fatta di reperti, statue, sarcofaghi e papiri pronti per essere trafugati in Europa. Wunderkammer dove, in un gioco temporale fra Ottocento e tempo mitico, la musica meravigliosa di Verdi farà rivivere il dramma di Radames, Aida e Amneris, divisi tra dovere e desiderio, fra esotismo e verità dei sentimenti.
Alberto Jona