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OPERA
RAPIMENTI D’AMORE

Musica di Cristian Carrara
Soggetto e libretto di Davide Rondoni
Direttore Matteo Beltrami
Regia e scene Andrea Chiodi
Costumi Ilaria Ariemme
Fosca Sonia Prina
Dante Enrico Marabelli
Cavalcanti Lorenzo Izzo
Padre di Fosca Matteo D'Apolito
Simone Ettore Agati
Serva Veronica Niccolini ( Accademia AMO)
Padre di Duccio Antonio De Gobbi
Randazzo Mariano Orozco
Orchestra I Virtuosi Italiani
Nuova commissione Fondazione Teatro Carlo Coccia di Novara
In occasione delle celebrazioni di Dante 700

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Il libretto di Rapimenti d’amore nasce da una commissione del Teatro Coccia di Novara a Cristian Carrara, a lui il compito di mettere in musica le parole di Davide Rondoni. Ancora una volta a Novara si offre al pubblico l’occasione di immergersi in una produzione contemporanea di alto profilo. L’ambientazione è quella della Firenze trecentesca, durante la festa di maggio Fosca è promessa sposa per un matrimonio combinato. Si snodano per tutta l’opera vicende amorose di giovani fiorentini tra cui Dante e i suoi amici, sono palpabili lotte tra fazioni, il perpetuo conflitto di interessi commerciali economici e amorosi. Dinamiche amorose che portano i giovani a scoprire la vita di tutti i giorni e l’amore. Uno dei personaggi che viene messo sotto i riflettori della storia è un amico di Dante Guido Cavalcanti, maestro di poesia, con cui ha scontri verbali e lunghi confronti di ogni tipo soprattutto riguardo alla concezione dell’amore, motivo di grande spaccatura tra loro. La vicenda ha tratti anche comici e godibili alternati a intensi momenti di pathos amoroso, intrecciandosi così un matrimonio combinato, un rapimento, legami amicali e amorosi. I personaggi sono ben connotati caratterialmente a volte quasi coloriti e ben inseriti nelle tensioni dell’epoca. Tutto ruota intorno al desiderio amoroso da cui si genera l'immortale capolavoro dantesco della Commedia dedicato a lei, la donna che bea la vita.