Musica di GIUSEPPE VERDI
Libretto di Salvatore Cammarano

Direttore Antonello Allemandi

Regia Deda Cristina Colonna
Scenografo e costumista Domenico Franchi
Light designer Fabrizio Gobbi

Leonora Sara Cortolezzis (20-22 Gennaio) / Alessandra Adorno (21 Gennaio)
Manrico Gaston Rivero (20-22 Gennaio) / Sejoon An (21 Gennaio)
Conte di Luna Jorge Nelson Martinez González (20-22 Gennaio) / Luca Bruno (21 Gennaio)
Azucena Carmen Topciu (20-22 Gennaio) / Giulia Diomede (21 Gennaio)
Ferrando Deyan Vatchkov
Ruiz Francesco Marsiglia
Ines Yo Otahara


Maestro del Coro Massimo Fiocchi Malaspina
Coro As.Li.Co

Orchestra Filarmonica Italiana
Coproduzione Fondazione Pergolesi Spontini, Teatro Sociale di Rovigo, Teatro Comunale “Mario Del Monaco” di Treviso

Main Sponsor COMOLI FERRARI

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La vicenda de ‘Il Trovatore’ si svolge di notte; è l’ultima notte del Medio Evo, il buio dell’animo umano prigioniero delle superstizioni, dell’odio e dell’ignoranza, l’oscurità in cui si bruciano le streghe, si coltivano sentimenti di inflessibile vendetta, in cui l’amore è espresso come diritto di possesso e la menzogna è sconfitta quando ormai è troppo tardi. ‘Egl’era tuo fratello!’, esclama Azucena alla fine dell’opera; la verità finalmente dichiarata annuncia un’alba di nuova consapevolezza, in cui il Conte di Luna dovrà decidere se e come continuare a vivere (‘ E vivo ancor! ’).

La trama è ambientata nel XV secolo, epoca in cui gli artisti hanno espresso l'attenzione alla verità umana in un contesto di semplificazione geometrica delle composizioni, nella plastica monumentalità delle figure e nella cerimonialità dei gesti, nell’uso espressivo della luce. Nelle bassedanze – forma tutta italiana di intrattenimento cortese quasi meditativo - lo spazio contiene le evoluzioni dei corpi danzanti in porzioni rigorosamente simmetriche ed in coreografie tese alla ricerca dell’armonia tra gli opposti.
Mi pare che le vicende dei protagonisti de ‘Il Trovatore’ si articolino in spazi emotivi altrettanto simmetrici. Motore della vicenda è la pressione della vendetta che pesa sull’animo di Azucena, che l’ha ricevuta dalla madre e che a sua volta inevitabilmente trasferisce sulle spalle di Manrico. Leonora attorniata dalle religiose nel convento e Manrico accompagnato dai carcerieri nel ‘miserere’ rappresentano momenti paralleli, come pure l’amore di Manrico e del Conte per Leonora, nella quale entrambi cercano la compensazione ed il coronamento dei propri sentimenti estremi. Nella stessa prospettiva, Manrico lascia Azucena per non perdere Leonora, ma in seguito abbandonerà quest’ultima per tentare di salvare la madre.

Lo spazio di ispirazione quattrocentesca che proponiamo per questa regia de ‘Il Trovatore’ si pone come contesto in cui inscrivere proprio questa laboriosa e dolorosa, in fondo ed ovviamente tutta romantica ricerca della verità, intesa come armonizzazione degli opposti. In questo senso, nella proposta preliminare di Domenico Franchi la regia intende rappresentare anche i momenti che abitualmente vengono immaginati ‘fuori scena’, come l’aria iniziale ed il canto dalla torre del Trovatore, la cerimonia della presa dei voti di Leonora ed il miserere intorno a Manrico. Al rigore geometrico delle architetture che evocano il mondo del Conte di Luna si contrappone la rappresentazione dei Gitani, con una proposta coreografica flamenca nel coro ‘Chi del gitano i giorni abbella?’

Personaggio centrale della vicenda è Leonora. All’inizio giovane entusiasta ed inesperta nella gestione di sentimenti ancora sconosciuti e non misurati, sceglie di morire simbolicamente prendendo i voti quando pensa che Manrico sia morto. In seguito, quando Manrico stabilisce la priorità del proprio ruolo di figlio su quello di coniuge ( ‘era già figlio prima d’amarti, non può frenarmi il tuo martir’ ) e l’abbandona per correre a salvare la madre Azucena, Leonora evoca la morte come alternativa matura ad una realtà sentimentalmente sconfortante: ‘Non reggo a colpi tanto funesti… Oh quanto meglio saria morir!’ è il suo commento dopo l’aria ‘Di quella pira’. Questa presa di consapevolezza traccia l’inevitabile cammino Leonora verso la morte volontaria, vittima della notte del cuore, dominata dal conflitto tra l’amore barbaro ed appassionato del Conte ed il sentimento immaturo e deludente di Manrico.

Nel finale dell’opera, la rappresentazione di una ‘pietà’ in cui Azucena regge il cadavere di Leonora, con il Conte di Luna disperato ai suoi piedi celebra l’alba in cui la luce della verità inaugura il riscatto dell’uomo dalla notte dell’ignoranza e della menzogna
Il talento del M° Allemandi lo ha portato ad esibirsi con alcuni dei maggiori teatri del mondo tra cui The Metropolitan Opera di New York, Royal Opera House di Londra, Wiener Staatsoper, Opernhaus Zürich, Opéra National de Paris, Washington National Opera, Deutsche Oper di Berlino, Bayerische Staatsoper di Monaco, Teatro Bolshoi di Mosca, Teatro Real de Madrid, Gran Teatre del Liceu de Barcelona, Nuovo Teatro Nazionale di Tokyo, Teatro alla Scala di Milano, Festival Verdi di Parma, Rossini Opera Festival di Pesaro e molti altri.
Ha diretto importanti orchestre sinfoniche come la Nouvel Orchestre Philharmonique de Radio France, l'Ensemble Orchestral de Paris, l'Orchestre National de Lille, l'Orchestre de Monte-Carlo, l'Orchestre des Pays de la Loire. In Italia ha diretto l'Orchestra RAI di Torino, l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, l'Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” e l'Orchestra “I Pomeriggi Musicali” di Milano.
Le produzioni operistiche di Allemandi e i momenti salienti recenti hanno incluso La Cenerentola al Metropolitan di New York, La traviata, Il trovatore, Il barbiere di Siviglia, L'elisir d'amore e I puritani alla Wiener Staatsoper, L'italiana in Algeri al Teatro alla Scala , Un ballo in maschera e Tosca all'Opéra National de Paris, Il barbiere di Siviglia alla Royal Opera House di Londra, Rigoletto all'Opernhaus Zürich, Il pirata, Werther, Aida, Il trovatore e Tosca alla Deutsche Oper di Berlino, Il turco in Italia , La traviata, Madama Butterfly e L'Elisir d'amore alla Staatsoper unter den Linden di Berlino, La Cenerentola alla Staatsoper di Amburgo, L'italiana in Algeri, La traviata, Il Trovatore, Norma, Il Turco in Italia, Guillaume Tell, Cenerentola, Il Barbiere di Siviglia alla Bayerische Staatsoper di Monaco, Don Carlo al Teatro Real di Madrid, durante la celebrazione verdiana, Turandot al New National Theatre di Tokyo Lucia di Lammermoor al Liceu di Barcellona, Turandot, La bohème, Macbeth, Aida alSemperoper di Dresda, La Gazzetta e Il turco in Italia al Rossini Opera Festival.
Deda Cristina Colonna è regista e coreografa ed il suo repertorio d’elezione sono l’opera del XVII – XVIII secolo e l’opera contemporanea. Il suo stile è profondamente influenzato dalla sua esperienza di palcoscenico come danzatrice ed attrice, con una competenza specifica per la danza barocca, il gesto retorico e la recitazione in stile. Basata sulla pratica scenica storicamente informata, la sua regia ricerca il contatto con il pubblico odierno attraverso un linguaggio moderno, influenzato anche dalla recitazione in prosa e dal teatro contemporaneo.

Deda Cristina Colonna si è diplomata in danza classica presso il Civico Istituto Musicale Brera (Novara) e l’Ecole Supérieure d’Etudes Chorégraphiques (Parigi). Si è laureata alla Sorbonne, specializzandosi in Danza Rinascimentale e Barocca. In seguito si è diplomata alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova ed ha recitato in produzioni da Shakespeare a Cecov e Genet in Italia, Francia e Germania. Ha lavorato con la compagnia Theater der Klänge (Düsseldorf) ed è stata solista e coreografa ospite con la New York Baroque Dance Company.

Ha messo in scena e coreografato numerosi titoli, tra i quali: Ottone in Villa di A. Vivaldi (Copenhagen Opera Festival: nominata al Premio Reumert di Copenhagen come migliore opera nel 2014), Il Giasone di A. Cavalli e Il Matrimonio Segreto di D. Cimarosa (Drottningholm Slottsteater), L’Incoronazione di Poppea di C. Monteverdi e Gesualdo-Shadows del contemporaneo Bo Holten (Copenhagen Royal Opera/Takkelloftet), la coreografia Fortuna Desperata con Francesco Vezzoli e David Hallberg (inaugurazione Performa, New York 2015), Didone Abbandonata di L. Vinci (Opera di Firenze/Maggio Musicale Fiorentino), Armide di J.B. Lully (Innsbrucker Festwochen der Alten Musik/Musikfestspiele Potsdam Sanssouci, vincitrice del Premio Olsnienia Roku: Migliore coreografia 2017 e Premio Internazionale Giuseppe Di Stefano 2018, Instituto Superior de Arte del Teatro Colon 2019), La Fiera di Venezia di A. Salieri (SWR SChwetzinger Festspiele), L’Europa di G. Melani (Musikfestspiele Potsdam Sanssouci), Il Giustino di A. Vivaldi (Naestved Early Music Festival), Il Ritorno di Ulisse in Patria di C. Monteverdi (Teatro Olimpico di Vicenza), Le nozze di Figaro di W.A. Mozart e Il barbiere di Siviglia di G. Rossini (Auditorio de Palma de Mallorca 2017, 2019), Lesbina e Milo (Teatro G.B. Pergolesi, Jesi 2020, Nina, pazza per amore di G. Paisiello, Comala di P. Morandi e Zebran di T. Monnakgotla (2016, 2021 Vadstena Akademien – Stockholm), Il castello di Barbablù di B. Bartok (Teatro Coccia, Novara / Teatro G.B. Pergolesi, Jesi 2021).

Ha creato ed interpretato lavori originali, tra i quali Voluptas Dolendi – I Gesti del Caravaggio, Sidereus Nuncius – Galileo e la luna ed Alltid Densamme con l’arpista Mara Galassi.

Insegna danza barocca, gesto e recitazione da oltre 25 anni ed ha tenuto corsi e masterclasses in varie Istituzioni in Italia e all’estero. Nel 2014 è stata Guest Visiting Professor alla University of Stockholm/Performing Premodernity.

È stata Direttrice della Scuola di Danza del Civico Istituto Brera di Novara dal 2008 al 2013. Le sue ricerche in danza barocca sono state pubblicate negli atti di vari convegni internazionali e nella stampa specializzata.

Dal 2021 è Direttrice della Scuola di Danza dell’Accademia G. Marziali di Seveso.

Dal 2021 è Docente di Gestualità e Tecniche Storiche della Recitazione presso la Schola Cantorum Basiliensis.

E’ docente di Regia per il Teatro Musicale presso l’Accademia A.M.O. del Teatro Coccia di Novara.

Ha vinto il premio teatrale Jan Kiepura 2022 come migliore regista per la regia e coreografia di ‘Castor et Pollux’ di J.-Ph. Rameau (Warszawska Opera Kameralna, 2021).

È presidente dell’associazione culturale La Terza Prattica, con la quale realizza spettacoli, concerti ed opere d’arte che rappresentano un percorso attraverso ed oltre l’approccio filologico del repertorio antico.

Deda Cristina Colonna è membro dell’Accademia degli Intermedi, gruppo italiano di ricerca sulla danza antica.

Lavora in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo.
Nata a Mestre (VE), intraprende lo studio del canto con Francesco Signor e Rosetta Pizzo, proseguendolo in seguito con Lucia Mazzaria, Alessandro Pierfederici e Stefano Gibellato. Dal 2019 si perfeziona con il soprano Elisabetta Tandura.
Ha debuttato nel 2021 come Cio-Cio-San / MADAMA BUTTERFLY al Teatro Nuovo G. Menotti di Spoleto e al Teatro Morlacchi di Perugia, diretta Carlo Palleschi e con la regia di Stefano Monti. Nel 2022 canta ne LA FRANCHEZZA DELLE DONNE di Giuseppe Sellitto, debuttando quindi come Donna Anna / DON GIOVANNI in un allestimento del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, sotto la bacchetta di Salvatore Percacciolo e la regia di Henning Brockhaus.
Nel 2021 è risultata vincitrice del 75^Concorso di Canto del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto e, nel 2022, del 1^ Premio Carlo Bergonzi e del Premio Speciale Renata Tebaldi per la miglior voce femminile alla 58^ edizione del Concorso Internazionale Voci Verdiane Città di Busseto. Fra i prossimi impegni di Sara Cortolezzis, ricordiano almeno il debutto al Teatro Comunale di Bologna con me Elena / I VESPRI SICILIANI con la direzione di Oksana Lyniv e la regia Emma Dante (aprile 2023).
Soprano lirico
Diplomata al Conservatorio di Ekaterinburgo, Russia. Seguendo I preziosi consigli della cantante lirica Teresa Berganza continua gli studi all’estero. Dal 2017 Ha iniziato la sua formazione a Genova all’Accademia “Spazio Musica” con l’insegnante soprano Gabriella Ravazzi. Ha frequentato le master class di Nelly Miricioiu, Raúl Giménez, Irina Rindzuner, Ketevan Kemoklidze, Cheril Studer, Prof. Gerd Uecker.
Ha partecipato a concorsi internazionali, tra i quali è stata finalista nell’ Antonin Dvorak Competition nel 2013 in Repubblica Ceca; ha vinto il secondo premio nel 22° International Spazio Musica Competition a Orvieto. è vincitrice del Primo Premio Margot Kaftal a Ovada con un ruolo assegnato nella produzione di Mascagni Opera Studio al Teatro Goldoni di Livorno nel 2019. Nello stesso anno è vincitrice del concorso Rheinsberg Wettbewerb. Negli anni 2017-2019 ha conseguito la borsa di studio Walter Kaminsky a Berlino. Nel 2021 ha ottenuto il premio speciale al Concorso internazionale Ionel Perlea in Romania, con il ruolo assegnato nella produzione de La Bohème al Teatro di Stato di Timisoara.
Ha interpretato il ruolo di Tatiana in “Eugene Onegin” di Tchaikovsky, Mimì ne “La Bohème” di Puccini , Margherite nel “Faust” di Gounod. Ha debuttato in Italia nel ruolo di Fiordiligi “Così fan tutte” di Mozart, Amelia ne “Un Ballo in Maschera” di Verdi, Alice Ford nel “Falstaff” di Verdi. In Romania a debuttato il ruolo di Contessa ne “Le Nozze di Figaro” di Mozart.E recentemente nel ruolo di Tosca al Teatro Coccia di Novara.
Tenore - Manrico
Acclamato come notevole tenore spinto, l’uruguaiano Gaston Rivero è conosciuto per la sua presenza scenica dinamica, il timbro scuro e la flessibilità. Durante la stagione 2002-2003 ha cantato nella produzione di Baz Luhrmann della Bohéme di Puccini a Broadway a New York City.
Ha interpretato, tra l’altro, Manrico ne Il trovatore, il ruolo titolo in Don Carlo, Gabriele Adorno in Simon Boccanegra e Macduff in Macbeth alla Staatsoper Berlin; Radames in Aida all’Opéra National de Paris Bastille, Arena di Verona, Théâtre Royal de La Monnaie Bruxelles e The Royal Opera House Muscat, Calaf in Turandot al Teatro Regio di Torino, Ismaele in Nabucco all’Opera di Monte Carlo, Mario Cavaradossi in Tosca all’Opera di Lipsia, Turiddu in Cavalleria Rusticana, Don José in Carmen e Rodolfo in La bohème alla Deutsche Oper Berlin, Don José in Carmen al New National Theatre di Tokyo, The Singer in Der Rosenkavalier al Grand Théâtre de Genève, Ismaele in Nabucco al Teatro Massimo di Palermo, Des Grieux in Manon Lescaut al Teatro Filarmonico di Verona, il ruolo titolo in Otello all’Aalto Musiktheater di Essen, Rodolfo in Luisa Miller allo Staatstheater di Stoccarda, il ruolo titolo in Faust e Romeo et Juliette all’Opera israeliana di Tel Aviv, Don José al Teatro Verdi di Trieste, Manrico ne Il trovatore all’Opera Ostfold Norway.
Gaston Rivero ha lavorato con i registi Baz Luhrmann, Philipp Stölzl, Johannes Schaaf. La sua carriera è iniziata quando il suo primo mentore, il direttore d’orchestra Eugene Kohn, ha riconosciuto il suo talento, lo ha formato e ha contribuito a lanciare la sua carriera. Da allora Gaston Rivero ha collaborato in tutto il mondo con rinomati direttori come Daniel Barenboim, Zubin Mehta, Ulf Schirmer, Daniel Oren e Gianandrea Noseda.
Nel 2021 è diventato un membro del team di insegnanti di canto dell’Akademie di Lotte Lehmann a Perleberg, Brandeburgo, Germania. Tra gli impegni recenti e prossimi, il ruolo titolo in Otello di Verdi e Calaf in Turandot al Teatro Petruzzelli di Bari, Radames in Aida al Teatro Regio di Torino, Riccardo in Un ballo in maschera all’Oper Köln, Radames in Aida al Savonlinna Opera Festival in Finlandia e il ruolo titolo nell’Otello al Teatro Massimo Bellini di Catania.
Tenore sudcoreano, si è laureato all’Università Keimyung di Daegu. Nel 2017 si è trasferito in italia per frequentare il biennio di canto lirico presso il conservatorio di Musica “G. Nicolini” di Piacenza, diplomandosi nel 2021. Nel 2019 ha vinto il primo premio al concorso “Gianni Poggi” di Piacenza e al Concorso “Maria Malibran” è stato finalista.
Nel 2021 è stato filnalista al Concorso “Rizzardo Bino” di Braone.
Nel 2022 è stato finalista al Concorso “Gaetano Donizetti” a Blevio e ha vinto il secondo premio al concorso “The International Competition for Young Tenors-The Voice of Kamen” in Bulgaria.
Ha debuttato nel ruolo “Turiddu” nell’Opera al Teatro Vercelli in Italia e nel ruolo ‘Abdallo’ nell’Opera al Teatro ‘Keimyung Art center’
Baritono - Il Conte di Luna
Origini cubane, figlio d’arte (padre baritono, madre diplomata in chitarra e canto), ha studiato nel suo paese d’origine il corno francese per otto anni, e successivamente si è specializzato in canto. Si è perfezionato dal 2018 al 2021 presso l’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala di Milano; come Solista dell’Accademia, si è esibito in diversi recital e ha preso parte ad alcune produzioni scaligere - Traviata, Il trovatore, Gianni Schicchi per la regia di Woody Allen – e nel ruolo di Don magnifico ne La Cenerentola per i bambini.
Luca Bruno, baritono, pianista e musicologo, dopo gli studi con il soprano Renata Scotto, dal 2015 si perfeziona col basso Roberto Scandiuzzi e dal 2018 anche col baritono Giuseppe Murmura. Ha rappresentato in scena un vasto repertorio, dai ruoli del belcanto ai ruoli protagonistici verdiani (Nabucco, Rigoletto, Germont, Renato, Rodrigo) e pucciniani (Marcello, Scarpia, Sharpless, Sonora, Michele, Ping), del Verismo (Alfio, Rabbino David, Tonio, Rodolfo dalla “Bohème” di Leoncavallo) e del melodramma contemporaneo sotto la guida di direttori quali Acquaviva, Allemandi, Boemi, Calesso, Carminati, Cucci, Da Ros, Dellisanti, Domingo, Finzi, Fratta, Gianola, Maestri, Mottadelli, A. Palumbo, Percacciolo, Ross, Serani, Sipari, Tazzieri, Tourniaire, Venezi, Veronesi e cantando in teatri italiani (Ancona, Bari, Busseto per il Festival Verdi, Catania, Cosenza, Lecce, Livorno, Milano Castello Sforzesco e Sala Verdi, Napoli Teatrino di Corte, Reggio Calabria, Roma Palladium, Spoleto, Taormina, Torre del Lago per il Festival Puccini, Treviso) ed esteri (Ávila, Baku, Chengdu, Malaga, Managua, Tianjin, Xiamen, Yerevan). Luca Bruno è attualmente docente di Musica vocale da camera presso il Conservatorio di “S. Giacomantonio” di Cosenza.
Il mezzosoprano Carmen Topciu, nata in Romania, si è diplomata in canto al Conservatorio di Musica e Arte Drammatica “Gheorghe Dima” dove ha debuttato nel 2006 come Rosina ne Il barbiere di Siviglia di Rossini.
Vince numerosi concorsi, come: “Hariclea Darclee” in Romania e As.Li.Co. per la parte di Angelina ne La Cenerentola di Rossini in Italia. Debutta in Italia nel 2011 ne La Cenerentola nel Tour As.Li.Co al Teatro Grande di Brescia, al Fraschini di Pavia, al Ponchielli di Cremona, al Sociale di Como e al Municipale di Piacenza. Nella stagione 2012-2013 torna in Italia per L’italiana in Algeri di Rossini sempre con As.Li.Co e anche al Teatro Alighieri di Ravenna. Altri importanti debutti: il Teatro di San Carlo di Napoli Carmen di Bizet (2011-2012), e successivamente in Semiramide di Rossini; l’Arena di Verona Carmen di Bizet (2016) e nel ruolo di Santuzza al Teatro Comunale di Bologna (2016).
Nel 2017 torna all’Arena di Verona con Carmen e Amneris e sempre nello stesso anno ha cantato Azucena in Trovatore a Essen, Carmen a Shangai e Trovatore a Bari.
Recentemente ha cantato a Torino in una nuova produzione di Rigoletto sotto la direzione di Renato Palumbo e la regia di John Turturro.
Ha ottenuto un grandissimo successo nella nuova produzione di Anna Bolena e il debutto in Maria Stuarda nel 2021 presso la Sydney Opera House. Ultimamente ha cantato Aida a Bari e Il Trovatore a Malaga e Venezia
Tra i prossimi impegni segnaliamo: Carmen e Adriana Lecouvreur alla Sidney Opera House.
Giulia Diomede, attrice e mezzosoprano dall’indole eclettica e passionale, consegue il diploma in canto lirico nel 2020 presso il Conservatorio Tomadini di Udine.

Dal 2009 intraprende la sua carriera di attrice lavorando fino al 2015 nel Ciclo di Spettacoli Classici della Fondazione Inda al Teatro Greco di Siracusa dove debutta in: Supplici di Eschilo per la regia di Aurelio Gatti, Andromaca di Euripide per la regia di Luca de Fusco, Nuvole di Aristofane per la regia di Alessandro Maggi, Prometeo di Eschilo per la regia di Claudio Longhi, Baccanti di Euripide per la regia di Antonio Calenda, Uccelli di Aristofane per la regia di Roberta Torre, Donne al parlamento di Aristofane per la regia di Vincenzo Pirrotta, Coefore/Eumenidi di Eschilo per la regia di Daniele Salvo, Vespe di Aristofane per la regia di Mauro Avogadro, Medea di Seneca per la regia di Paolo Magelli. Nel 2012 si diploma come attrice presso l’Accademia d’Arte del Dramma Antico di Siracusa - sotto la guida di Mauro Avogadro.

Nel 2010 consegue la laurea triennale in Scienze dell’Antichità col massimo dei voti e lode presso l’Università degli Studi di Bari. Nel 2015 consegue la laurea magistrale in Scienze dello Spettacolo e Produzione multimediale presso la stessa Università con il massimo dei voti e lode.

Nel novembre del 2019 debutta nel doppio ruolo di Mamma/Strega, nella prima esecuzione italiana dell’opera contemporanea Ami e Tami di Màtti Kovler diretta da Marco Alibrando per la regia di Marco Iacomelli presso il Teatro Coccia di Novara.

Nel 2019/2020 frequenta il Corso di Perfezionamento per cantanti lirici presso AMO, l’Accademia dei mestieri del Teatro dell’Opera presso il Teatro Coccia di Novara sotto la guida di Paoletta Marrocu, dove è impegnata nel ruolo di Ragazza nell’opera contemporanea Donna di Veleni di Marco Podda diretta da Vittorio Parisi.

Nel novembre 2020 debutta in prima esecuzione mondiale nel ruolo di Ecuba nell’opera Cassandra in te dormiva un sogno di Marco Podda, di cui cura anche il libretto insieme al regista Daniele Salvo, presso il Teatro Coccia di Novara. Inoltre prende parte alle riprese dell’omonimo film nel ruolo di Ecuba, girato all’interno dello stesso Teatro da Indyca per la regia di Paolo Mitton.

Nel 2021 è ammessa al Corso di Altissima Formazione musicale presso l’Accademia del Belcanto Rodolfo Celletti di Martina Franca diretta da Alberto Triola e Rino Carrieri.

Nello stesso anno é solista nell’opera Cuore divorato di Gioele Dix, con musiche di Joe Schittino Cristiano Serino e Marco Taralli e diretta dal M° Antonello Allemandi presso il Teatro Coccia di Novara.

Sempre nel 2021 debutta in prima esecuzione assoluta ne Gli uncini del diavolo di Carla Magnan e Carla Rebora ed in Splende muta la luna di Rossella Spinosa presso la Chiesa di San Francesco d’Assisi a Cividale del Friuli.

Attualmente è impegnata nella produzione de Il Trovatore al Teatro Coccia di Novara per la regia di Deda Cristina Colonna sotto la bacchetta di Antonello Allemandi, coproduzione con la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, il Teatro di Rovigo ed il Teatro di Treviso.

Svolge attività concertistica a livello nazionale ed internazionale, tra cui ricordiamo i concerti tenutisi ad agosto 2022 a Rab, Zagabria e Varazdin con l’Orkestar Mladih Glazbenik diretti da Matja Fortuna e Dunja Veizović. La sua preparazione tecnico-interpretativa è seguita dal soprano Paoletta Marrocu. Studia stabilmente repertorio con il M° Silvano Zabeo.
Deyan Vatchkov, basso.
Nato a Sofia, dove ha compiuto gli studi sotto la guida di Konstantin Karapetrov. Ha vinto il Concorso Internazionale Iris Adami Corradetti a Padova come anche il premio Verdi al Belvedere a Vienna. Nel 2001, appena ventiduenne, e stato ammesso nell'Accademia della Scala dove ha studiato con Leyla Gencer, Luciana Serra, Luigi Alva e Teresa Berganza. Ancora nel primo anno, ha cantato al fianco di Placido Domingo e Olga Borodina nel Samson et Dalila. Ha debuttato, in pochi anni, in numerosi ruoli del repertorio operistico. Di particolare interesse sono le sue interpretazioni in: Oberto (Oberto Conte di San Bonifacio), Don Basilio (Il Barbiere di Siviglia), Raimondo (Lucia di Lammermoor), Escamillo (Carmen) e Colline (La Boheme) nei più importanti teatri italiani ed esteri.

Ricordiamo anche i ruoli mozartiani: Don Giovanni e Leporello in Don Giovanni Figaro ne Le Nozze di Figaro, come anche quelli donizettiane: Don Pasquale e Dulcamara nell’ Elisir d'amore.
Del repertorio romantico e belcantistico ha affrontato numerosi personaggi dove la particolare bellezza e nobiltà del suo canto si sono espresse in pieno, mediante i più disparati ruoli quali Sir Giorgio nei Puritani, Oroveso nella Norma e Capellio nei Capuleti e i Montecchi.
Nello sviluppo della sua carriera, le particolari caratteristiche della voce gli hanno permesso di affrontare anche molti titoli del repertorio verdiano: Attila, Zaccaria in Nabucco, Filippo II in Don Carlo, Massimiliano nei Masnadieri, il Re e Ramfis in Aida, Sparafucile in Rigoletto,Ferrando nel Trovatore.
Del repertorio italiano del Novecento ha interpretato con successo i ruoli di Colline nella Boheme, Timur in Turandot Angelotti in Tosca. Attivo anche in ambito concertistico, ha interpretato la Messa di Requiem di Verdi, La Messa in coronazione di Mozart cantata in onore del Re e della Regina di Spagna e La 9 Sinfonia di Beethoven. Ospite dei più importanti teatri e festival internazionali tra cui il Teatro alla Scala, l’Arena di Verona, IL Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Carlo Felice di Genova, il Teatro Regio di Parma e Torino, il Teatro Petruzzelli di Bari, il Teatro Massimo di Palermo, Cagliari, Venezia,Festival di Macerata, Festival pucciniano Torre del Lago, Ravenna, Opera di Monte Carlo,Seattle,WestPalmBeach,Tokyo,Toronto,Qatar,Frankfurt,Lausanne,Madrid,Valencia,Bilbao,Las Palmas de Gran Canaria, Tenerife, Il Concertgebouw Amsterdam. Deyan Vatchkov ha collaborato con importanti direttori d’orchestra, quali Riccardo Muti, Lorin Maazel, Antonio Pappano, Nicola Luisotti, Daniel Oren, Roberto Abbado, Donato Renzetti, Daniele Gatti, Daniele Callegari, Antonello Allemandi, Gary Bertini, Carlo Franci, Gianluigi Gelmetti,Marcello Viotti, Giuliano Carella, Semyon Bychkov, Yuri Temirkanov, Yulian Kovatchev, Patrick Fourniller.

Ha inciso con la Dynamic un’ opera rara di Donizetti (Ugo conte di Parigi) dove interpreta il ruolo di Folco.
Tra i suoi impegni più recenti si segnalano Raimondo a Las Palmas, Timur a Bari, Don Basilio a Monte Carlo, Colline e Perm-Russia sotto la bacchetta di Teodor Currentzis.

E’ stato Ramfis e Il Re all’Arena di Verona e Thais a Pechino.
Al ABAO, in Spagna, ha cantato nella prima rappresentazione di Jerusalem di Verdi.

Ha cantato nel Un ballo in Maschera di Verdi a Bari.

Recentemente ha cantato Weihnachts Oratory with Aalborg Symphony, Nabucco in Oviedo, Verdi Requiem and Aida in Bulgaria and Aida al Teatro Real di Madrid.

Futuri progetti includono Aida a Oviedo e Un ballo in maschera al Liceu de Barcelona.
Yo Otahara, classe 1994, è nata a Tokyo (Giappone), Paese nel quale ha iniziato i suoi studi facendosi notare per le sue doti vocali e interpretative.
Dopo la laurea in canto in Giappone, sceglie l’Italia per perfezionarsi nel percorso di studi, avviandosi così alla carriera nel belcanto.
Laureata il Biennio superiore del Conservatorio “A.Boito” di Parma con lode e menzione speciale, sotto la guida della Maestra Francesca Ziveri, le sue doti vocali e la sua presenza scenica sono state apprezzate alle audizioni a cui ha partecipato, tanto da essere selezionata quale interprete del ruolo di Violetta di La Traviata in Suntory Hall a Tokyo.
Nato a Novara, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio G. Verdi di Milano dove si è diplomato in Musica corale e Direzione di coro, in Composizione e in Pianoforte e presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma dove ha conseguito il diploma in Direzione d'orchestra.
Si è inoltre perfezionato in Direzione d'orchestra all'Accademia musicale pescarese sotto la guida di Donato Renzetti. In qualità di pianista e di direttore si è esibito in numerosi teatri e sale da concerto italiane ed estere (Svizzera, Germania, Cina, Giappone, Emirati Arabi) e per la RAI.
Collabora con il Teatro Regio di Parma in qualità di Altro maestro del coro e di Direttore musicale di palcoscenico, con Aslico OperaLombardia in qualità di Maestro del coro e con il Teatro Comunale di Piacenza in qualità di Direttore musicale di palcoscenico.
Ha collaborato con Ravenna Festival e Macerata Opera Festival in qualità Maestro del coro.
E' Maestro del Coro di voci bianche del Teatro Regio di Parma. E' invitato regolarmente in Cina a tenere masterclass universitarie sul repertorio lirico italiano. E' Maestro del Coro Sinfonico di Milano e presso il Teatro Sociale di Como è Maestro del Coro 200.com e del Coro di voci bianche.
Si occupa degli arrangiamenti corali per il programma televisivo Fratelli di Crozza, ha collaborato con il Clan Celentano per l'animazione Adrian per ed è stato il professore di canto corale nel docu-reality Il Collegio 2 in onda su RAI2 nell'autunno 2017.
E' direttore artistico di Arona Music Academy e dal 2022 è docente al Conservatorio di Cagliari.
Insieme a Lucrezia Drei è ideatore e amministratore di OnTheatre.tv, la prima piattaforma on demand interamente dedicata al teatro e sviluppata durante il lockdown della primavera del 2020.
Laureato in Filosofia all'Università di Lugano, affianca all'attività musicale gli studi medici presso l'Università degli Studi di Milano.
Ha vinto diversi premi in concorsi di musica da camera e corale (in duo con il baritono Niccolò Scaccabarozzi e con il coro Le voci del Mesma) e in concorsi letterari.