CHI HA PAURA DEL MELODRAMMA?
Il LIBRO DELLA GIUNGLA
Musica di Giovanni Sollima
Libretto Pier Francesco Maestrini, su trattamento di Serena Guidobaldi
Regia Pier Francesco Maestrini
Cartoons Joshua Held
Costumi Luca Dall’Alpi
Luci Simone Bovis
Direttore Gianluca Martinenghi
Mowgli Giulia Bolcato
Cover Mowgli Paola Leoci
Bagheera Cecilia Bernini
Baloo/Alela Roberto Maietta
Shere-Khan / Gurilla Matteo Mollica
Akela/Kaa Valentino Buzza
Orchestra Cupiditas
Coproduzione con Theater Lübeck, Theater Kiel, Teatro Regio di Parma,
Teatro Comunale di Modena, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
Il ragazzo umano Mowgli perde i suoi genitori e cresce con i lupi nella giungla, che lo salvano dalla tigre Shere Khan. L'orso Baloo diventa il suo maestro e lo inizia alle leggi della giungla, aiutato dalla pantera Bagheera. Ma Shere Khan non tollera le persone nella giungla. Vuole convincere i lupi che Mowgli non è uno di loro e devono espellerlo dalla loro comunità. Riuscirà Mowgli a lasciare la giungla e a trovare il suo posto tra gli umani? Interpretato da giovanissime voci emergenti, uno spettacolo per le famiglie con un nuovo modo di avvicinarsi al pubblico usando cartoons proiezioni colorate e divertenti, una produzione per tutta la famiglia basata su uno dei più famosi classici della letteratura coloniale britannica, Il libro della giungla di Rudyard Kipling. la storia di un trovatello che cresce in un mondo completamente strano ed esotico e trova la sua identità è diventata immortale. La celebre squadra attorno al regista lirico italiano Pier Francesco Maestrini e al suo eclettico collega fumettista Joshua Held
L’idea per un’opera sul Libro della Giungla di Kipling era nata nell’ottica degli spettacoli per bambini che il Teatro Regio commissiona a compositori contemporanei. Con l’arrivo del Covid le carte si sono rimescolate e siamo riusciti a mettere in piedi una co-produzione italo/tedesca che ha debuttato in Germania nell’ottobre del 2020, più precisamente a Kiel dove, in piena pandemia e col distanziamento, lo spettacolo è andato in scena per ben 23 recite, sempre sold-out. All’inizio di quest’anno il Libro della Giungla è tornato in scena a Lübeck con esiti altrettanto felici e già sono previste repliche in entrambi i teatri per l’anno prossimo.
Non nascondo che sono davvero contento di vederlo finalmente debuttare in Italia anche perché, alla mia prima esperienza da librettista, avevo scritto il testo italiano per lo spettacolo del Regio, per poi finire a doverlo mettere in scena in un adattamento tedesco.
Ricordo tutto il processo preparatorio come un momento di grande gioia poiché finalmente avevo l’occasione di creare un’opera nuova assieme al grande Giovanni Sollima, che non ha certo bisogno di presentazioni, col quale da anni ho un rapporto di profonda stima e amicizia. Ed era anche occasione per tornare a fare danni col mio “partner in crime” Joshua Held, amico d’infanzia e rinomato cartoonist fiorentino, col quale dopo due produzioni di “Barbiere di Siviglia” e un “Viaggio a Reims”, siamo ormai alla quarta collaborazione.
Il Libro della giungla era dunque un’occasione d’oro per spingere ancora oltre l’interazione tra cartoon e azione scenica, e volendo sfruttare al massimo le potenzialità del titolo abbiamo ben pensato di complicare la vita ai cantanti facendo sì che dovessero “animare” dei grandi pupazzi che fossero le esatte riproduzioni tridimensionali dei personaggi per come appaiono sullo schermo.
Il capolavoro della Disney sfrutta solo alcune delle storie che compongono il romanzo di Kipling, comunque le più significative. Per scrivere dunque il libretto, mi sono attenuto alla sequenza drammaturgica del film con qualche differenza qua e là (ad esempio nel rapporto dei protagonisti con Kaa, che nel libro è un alleato di Mowgli), lasciando però che l’orso Baloo rimanesse il buontempone che tutti ricordiamo, mentre abbiamo pensato di alleggerire il carattere severo di Bagheera operando una fusione con un altro personaggio assai presente nell’immaginario collettivo di noi tutti, ovvero la pantera rosa. Re Luigi, creazione puramente disneyana (tra l’altro politicamente scorrettissima per gli spettatori di oggi) non presente nell’originale, è diventato Gurilla, leader del Bandar-Log delle scimmie, e ha in comune con il personaggio del film degli anni ’60 il fatto di non essere chi vorrebbe far invece credere, e il fatto di essere animato da una pericolosa brama di potere, cercando di emulare i peggiori comportamenti umani.
Nel momento in cui stavo scrivendo il libretto, divampavano i grandi incendi che hanno distrutto gran parte della superficie della foresta amazzonica e devastato l’Australia, mentre l’attenzione mondiale stava finalmente volgendo lo sguardo sulla questione ambientale, alla quale ritengo non sia più possibile voltare le spalle. Nella parte corale alla fine dell’opera è presente il nostro invito a cercare di risvegliare nei bambini il senso di responsabilità nell’utilizzare ogni invenzione umana i cui risvolti possono essere sia positivi che negativi, a seconda appunto dell’atteggiamento di ciascuno di noi.
Pier Francesco Maestrini