Conversazioni inedite tra musica e attualità nel segno del mito.
Un nuovo affascinante ciclo di incontri dedicato al Mito, declinato nelle sue infinite sfaccettature. L’opera lirica, come è noto, è generatrice di spunti di riflessione, approfondimenti su temi del contemporaneo, è terreno di dialogo. Essa stessa si fonda su radici antichissime e archetipi, distinguibili, intellegibili, ripercorribili dal mito, generatore di trame per eccellenza.
Dal mito si parte per mettere a confronto la musica, con la messa in scena di nuove partiture commissionate dal Teatro Coccia, e la parola, con grandi pensatori, scienziati, scrittori, storici del nostro tempo, per affrontare il tema mitico, partendo dalle opere in programma nel cartellone 2024, ma da più punti di vista.

Ingresso gratuito con biglietto
In collaborazione con Circolo dei Lettori/Novara e Università delle Tre Età Novara

GELOSIA
Cavalleria Rusticana/Pagliacci
IL MITO: CEFALO e PROCRI

Con la partecipazione del Professor Giorgio Bellomo
Intervengono:
Emanuela Ersilia Abbadessa Scrittrice
Corinne Baroni Direttore Teatro Coccia
Giorgio Omodeo Salè Psichiatra e Psicanalista

Musica di Davide Sebartoli (Accademia AMO)
Drammaturgia e libretto Emanuela Ersilia Abbadessa
Regia Xue Xu (Accademia AMO)
Solisti Maria Teresa Federico Okju Lee (Accademia AMO)
Pianoforte Zitong Wang, Yuze Zhang (Accademia AMO)

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Mito di riferimento: Cefalo e Procri
Cefalo è pensieroso. La bella Eos gli è apparsa e ha tentato di sedurlo ma quando lui ha rigettato l’offerta amorosa dichiarandosi per sempre fedele a Procri, Eos ha insinuato in lui il dubbio che la giovane non sia altrettanto onesta nei suoi confronti.
Roso dalla gelosia, dunque, Cefalo si presenta alla sua sposa con le sembianze di un altro uomo, la corteggia con gioielli preziosi e Procri cede a quelle lusinghe. Deluso, Cefalo, affronta la moglie e l’abbandona per andare tra le braccia di Eos.
Procri, pentita, parte per Creta dove Minosse, invaghitosi di lei, le regala una freccia infallibile e un cane che non manca la presa. Poi, costretta a fuggire anche da Creta per la gelosia di Pasifae, moglie di Minosse, assume le sembianze di Pterelao il Cacciatore, un giovinetto, e torna ad Atene. Lì, incontra Cefalo durante una battuta di caccia. Non vedendosi riconosciuta ma notando l’interesse di Cefalo per i due doni magici, dice che glieli cederà in cambio di una notte d’amore.
Cefalo accetta e l’intimità svela al marito la vera identità del Cacciatore. I due si amano appassionatamente ma Procri teme che Cefalo abbia ancora un legame con Eos. Lo segue nel bosco e Cefalo, sentendo un rumore tra le fronde, Scaglia la freccia infallibile che uccide la moglie.
Alla scoperta dell’orrendo delitto, pentito, si getta da una rupe invocando il nome della sua amata.